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    Formelle fittili

    Data: Fine del XV - inizi del XVI secolo
    Artista: Ambito dei plasticatori veneto-lombardi
    Tecnica/Materiale: Foggiatura a stampo; terracotta
    Dimensioni: Varie
    Provenienza: Padova, via Savonarola, scavo urbano pluristratificato, 1996-1999
    Collocazione: Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, Padova, depositi
    Edizione: Restituzioni 2011
    Autore scheda in catalogo: Francesco Cozza
    Restauro: Martino Serafini - Ar.Co., con la direzione di Francesco Cozza (SBA Veneto); Analisi chimiche: Dipartimento Processi Chimici dell'Ingegneria dell'Università di Padova
    Ente di Tutela: Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto

    …L’immane Tritone, che introna i mari soffiando nella cerulea conchiglia, e nuotando mette in vista ispida forma d’uomo fino ai fianchi, mentre il ventre termina in pesce. Mormora spumeggiando l’onda sotto il petto semiferino. (Virgilio, Eneide) Affascinanti divinità marine, di memoria classica, affiorano nei repertori decorativi rinascimentali, immagini di una intensa, appassionante nostalgia dell’Antico.

    Scheda breve

    L’insieme di formelle architettoniche rinvenute a Padova, in un pozzo in via Savonarola, possono essere divise in tre gruppi. Il primo consiste in tre frammenti, di cui due combacianti e probabilmente pertinenti a un unico esemplare di formella, che rappresenta una scena marina animata da un Tritone, una Nereide e la gorgone Medusa. Il Tritone, dall’aspetto trimorfo con busto umano, zampe anteriori equine e corpo squamoso di serpente, trattiene i capelli misti a serpi di Medusa, per colpirla con una clava. Nella terza formella appare invece una ninfa, nuda e languidamente accomodata su un corpo a squame.

    La seconda serie è composta di quattro formelle con decori vegetali, distinte in due tipologie: la prima comprende una decorazione con sviluppo orizzontale di racemi, rosette e fiori, la seconda, invece, segue uno sviluppo verticale di due mazzi di frutta fasciati da un nastro svolazzante. Vi è infine un terzo gruppo, con funzione di cornice sia orizzontale sia verticale, che presenta decorazioni sviluppate entro fasce parallele contenenti in sequenza foglie d’acanto alternate a fiori su steli, sgusci, ovoli e piccole foglie.

     

     

    Nel periodo rinascimentale la tipologia decorativa delle formelle in terracotta, quale ornamento delle facciate dei palazzi, non conobbe a Padova particolare fortuna, era anzi un fenomeno pressoché sconosciuto: gli esemplari emersi nello scavo di via Savonarola vanno pertanto considerati nella loro singolarità. In mancanza di confronti diretti nella città patavina, la critica ha posto le formelle in oggetto in relazione con esempi di altre città e in particolare con le decorazioni della “Casa delle terrecotte” a Roma (purtroppo demolita negli anni Trenta del Novecento), i palazzi nobiliari Stanga e Fodri di Cremona e palazzo Landi a Piacenza. Interessante si è rivelato il raffronto con gli esempi cremonesi, legati al nome di Agostino de Fondulis, figlio di Giovanni da Crema, scultore attivo a Padova prima del 1468. Suggestiva, dunque, l’ipotesi che Agostino, prima di partire per Piacenza e Milano, si sia cimentato anche a Padova in questo tipo di attività, nel tentativo di iniziare una moda che però non ebbe seguito, forse per la disponibilità di materiali lapidei di cava provenienti dai vicini colli Euganei e monti Berici.

     

     

    L’intervento di restauro ha affrontato in particolare le problematiche relative alla presenza di incrostazioni, formatesi durante la giacitura nel pozzo. Il restauro è stato condotto attraverso quattro fasi operative: pulitura delle superfici, incollaggio dei frammenti combacianti, stuccatura e protezione finale. Rispettando la storia conservativa degli esemplari si è comunque deciso di mantenere le tracce di malta di calce presenti sulle superfici posteriori e sui bordi, in quanto testimonianza dell’uso primario delle formelle quali elementi di rivestimento di apparati murari.

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Prima
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    Prima

    Formella con testa d’angelo, prima del restauro

    Formella con decoro a racemi, prima del restauro

    Formella con decoro a racemi, prima del restauro

    Formella con decoro vegetale, prima del restauro

    Formella con scena marina, prima del restauro

    Formella con decoro vegetale, prima del restauro

    Durante
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    Durante

    Formella con scena marina, durante il restauro

    Formella con decoro a racemi, durante il restauro

    Formella con decoro vegetale, durante il restauro

    Formella con testa d’angelo, durante il restauro

    Cornice architettonica, durante il restauro

    Dopo
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    Dopo

    Dopo il restauro

    Formella con decoro vegetale, dopo il restauro

    Cornice architettonica, dopo il restauro

    Formella con scena marina, dopo il restauro

    Formella con testa d’angelo, dopo il restauro

    Formella con decoro a racemi, dopo il restauro

    Formella con decoro a racemi, dopo il restauro

    Formella con decoro vegetale, dopo il restauro

    Approfondimenti

    Restituzioni 2011

    Tesori d’arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Venezia 2011

    Il Tabernacolo dei Linaioli del Beato Angelico restaurato

    a cura di Marco Ciatti, Magnolia Scudieri, Firenze 2011

    Altre opere dell'edizione

    arredi e suppellettili

    Bronzetto raffigurante coppia abbracciata

    ceramiche e porcellane

    Cratere apulo a figure rosse

    Pittore di Baltimora (attribuito a)

    corredo funerario

    Corredo funerario tardo-etrusco

    scultura

    Coppia di ritratti

    http://restituzioni.com
    PROGETTO CULTURA
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