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    Croce reliquiaria

    Data: Fine del XVI - primi decenni del XVII secolo
    Artista: Ignoti maestri lombardi
    Tecnica/Materiale: Cristallo di rocca, lega di rame dorato, filigrana in oro in lega con rame, collanti composti da colla animale e inerti
    Dimensioni: 101 × 43,8 × 17,3 cm
    Provenienza: Napoli, cappella del Tesoro di San Gennaro, lascito del cardinale Francesco Acquaviva d’Aragona
    Collocazione: Napoli, Museo del Tesoro di San Gennaro
    Edizione: Restituzioni 2013
    Autore scheda in catalogo: http://www.museosangennaro.it/
    Restauro: Lorenzo Morigi, con la direzione di Laura Giusti (SSPSAE e per il Polo Museale della Città di Napoli)
    Ente di Tutela: Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Napoli

    Opera restaurata da Lorenzo Morigi con la direzione di Laura Giusti (SSPSAE e per il Polo Museale della Città di Napoli)

    Scheda breve

    L’opera fa parte del lascito testamentario del cardinale Francesco Acquaviva d’Aragona, che alla sua morte (1725) lasciò alla cappella del Tesoro di San Gennaro otto magnifici pezzi in cristallo di rocca di diversa epoca e manifattura: la croce, sei candelieri settecenteschi e un ostensorio del XVII secolo poi trasformato in reliquiario.

    Sinora ignorata dalla critica, la croce – capolavoro della glittica tardomanierista databile tra la fine del XVI secolo e i primi decenni di quello successivo – è opera di maestranze lombarde, che vantavano una particolare perizia nella lavorazione del minerale; è però impossibile stabilire se essa sia stata lavorata a Napoli – città natale del donatore, dove pure è attestata la presenza di artisti lombardi che lavoravano il minerale – o altrove. Essa è confrontabile con un gruppo di croci, alcune delle quali reliquiarie: due conservate alla chiesa del Gesù di Casa Professa a Palermo, entrambe databili tra il 1619 e il 1624; una alla Schatzkammer di Vienna, databile intorno al 1600; una alla Grüne Gewölbe di Dresda, datata intorno al 1580; un’ultima infine, meno raffinata nella tecnica di lavorazione, già in collezione Brummer.

     

    Oggetto di ripetuti interventi di restauro sin dalla fine del XVIII secolo, la croce si presentava in un generale stato di dissesto causato sia dal peso stesso del minerale – che ha determinato pressioni e spinte sulle legature metalliche – sia dalla perdita di tenuta dei collanti. Le ripetute e improprie sollecitazioni cui l’opera – delicatissima – è stata sottoposta hanno causato notevoli danni al cristallo, che si presentava interessato da lacune, lesioni, fessurazioni e distacchi. Il restauro appena concluso, oltre a riposizionare correttamente e con materiali idonei l’elemento gigliato del braccio sinistro della croce (spezzatosi in epoca imprecisata e malamente riattaccato con una linguetta d’argento e fili metallici saldati), ha ripristinato il sistema originario di aggancio della croce alla base con un perno passante. Tutte le parti metalliche sono state sottoposte a un intervento di pulitura che ha riportato alla luce la doratura originaria a mercurio, generalmente in discreto stato di conservazione. Asportati tutti i residui grassi dal minerale, si è infine proceduto a incollare le due lance di cristallo che prima dell’intervento erano staccate, restituendo al manufatto il suo originario equilibrio tra le parti decorative.

     

    Laura Giusti

    Le fasi del restauro

    Prima
    Prima

    Prima del restauro

    Durante
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    Durante

    Durante il restauro, particolare, incollaggio delle lance in cristallo

    Durante il restauro, smontaggio del capocroce sinistro

    Durante il restauro, particolare, fasi di smontaggio

    Durante il restauro, smontaggio del capocroce sinistro

    Durante il restauro, smontaggio del capocroce sinistro

    Durante il restauro, smontaggio del capocroce sinistro

    Durante il restauro, particolare del capocroce sinistro prima dell’assemblaggio con il nuovo sistema di supporto

    Durante il restauro, particolare del capocroce sinistro dopo l’assemblaggio con il nuovo sistema di supporto

    Durante il restauro, particolare, fissaggio della parte inferiore alla base

    Durante il restauro, particolare della decorazione in filigrana d’oro della teca, pulitura

    Dopo
    Dopo

    Dopo il restauro

    Approfondimenti

    Restituzioni 2013

    Tesori d'arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Venezia 2013

    Restituzioni 2013. Guida alla mostra

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Venezia 2013

    Relazione di restauro

    Scheda storico-artistica dal catalogo

    Altre opere dell'edizione

    corredo funerario

    Sarcofago antropoide di Mes-Isis o Figlio di Isis; cartonnage di mummia

    ceramiche e porcellane

    Collezione di ceramiche

    corredo funerario

    Stele daunia maschile con armi

    corredo funerario

    Corredo funerario

    http://restituzioni.com
    PROGETTO CULTURA
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