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    Calice eucaristico in argento dorato

    Data: 1401
    Artista: Orafo umbro
    Tecnica/Materiale: Argento fuso, inciso, sbalzato, cesellato e dorato; smalto champlevé (iscrizione) e traslucido (chiodi)
    Dimensioni: alt. 17 cm
    Provenienza: Diocesi di Spoleto (Perugia)
    Collocazione: Città del Vaticano, Musei Vaticani, Museo Cristiano (inv. 61790)
    Edizione: Restituzioni 2008
    Autore scheda in catalogo: Guido Cornini
    Restauro: Barbara Pinto Folicaldi
    Ente di Tutela: Musei Vaticani

    Dappoiché videro i frati che ella stava unita inse­parabilmente a Cristo; dappoiché la osservarono sempre più avanzarsi nel fervore dello spirito; dappoiché ascol­tarono le sue parole, per amore di colui che di virtù l’a­veva già rivestita, la vestiron dell’abito del Terz’Ordine.   (Fra Giunta Bevignati, Leggenda intorno alla vita e ai miracoli di Santa Margherita)

    Scheda breve

    Il calice, in argento dorato, presenta un piede a sei lobi alternati a sei punte. Il nodo è adorno di foglie e di sei dischi di smalto traslucido (tecnica per cui un sottile strato di smalto viene stesa sulla superficie metallica incisa a bassorilievo), raffiguranti rosoni di diversi colori. Sui due rocchetti esagonali, collocati sul fusto sopra e sotto il nodo, si trova un’iscrizione a smalto champlevé (tecnica per cui lo smalto viene applicato in appositi alveoli scavati sulla superficie metallica) che recita: D[OMINA] VRSVLA MONIALIS MCCCCI / S[AN]C[T]E MARGARITE FECIT FIERI / PRO ANIMA LENVCIE SVE MATRIS.

     

     

     

    La provenienza della suppellettile è registrata da un verbale di consegna, redatto nel 1813, che elenca otto oggetti sacri provenienti da Spoleto e affidati al Museo Sacro della Biblioteca Vaticana: tra questi, è nominato un calice che, ragionevolmente, si fa corrispondere al nostro esemplare.
    Molte informazioni sul pezzo si evincono dal contenuto dell’iscrizione. In essa viene indicata la data di realizzazione, 1401 (MCCCCI), e vengono menzionati due nomi la cui diffusione conferma la provenienza spoletina della manifattura: Orsola (VRSVLA) è ampiamente presente nell’Italia peninsulare del primo Quattrocento, soprattutto in Umbria e nel Lazio settentrionale, mentre Linuccia (LENVCIE) trova attestazioni significative nell’Appennino centrale.  L’offerente, Orsola, probabile esponente del ceto patrizio, nella dedicazione è denominata come MONIALIS:  moniales o sanctimoniales o virgo Dei sacrata erano le pie vedove che si consacravano alla vita religiosa, prendendo i voti e obbligandosi alla clausura. L’intestataria del calice è Margherita (SCE MARGARITE), una santa molto venerata, all’epoca, nel territorio diocesano di Spoleto, e alla quale erano intitolati diversi templi. Può essere identificata con santa Margherita da Cortona (1247-1297) o con santa Margherita di San Severino Marche (1325-1395), entrambe assunte a paradigma di un cammino di santità e conversione vissuto all’insegna della carità: la prima, dopo la scoperta dell’assassinio dell’amante, condusse una vita ascetica; la seconda, dopo la morte del marito, si dedicò a opere di solidarietà.

     

     

     

    L’opera presentava una diffusa sporcizia superficiale e lievi disomogeneità nella doratura causate da fenomeni di ossidazione e vulcanizzazione. Il calice è stato smontato in tutti i suoi elementi ed è stato pulito; dopo lo sgrassaggio preliminare, la pulitura è proseguita impiegando solventi (sali di Rochelle), acqua e tensioattivo, quindi diluenti e acetone dati al tampone. Gli smalti, che presentavano macchie, deformazioni e lacune, sono stati puliti e consolidati. Il calice è stato infine rimontato e le sue superfici sono state protette con vernice nitrocellulosica. Dove possibile, le deformazioni sono state riequilibrate ricorrendo a ceselli di legno.

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Prima
    Prima

    Prima del restauro

    Durante
    Durante

    Durante il restauro

    Durante il restauro

    Dopo
    Dopo

    Dopo il restauro

    Approfondimenti

    Restituzioni 2008

    Tesori d'arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Venezia 2008

    Altre opere dell'edizione

    scultura

    Statuetta femminile panneggiata

    scultura

    Statuetta femminile panneggiata

    scultura

    Capitello di lesena

    scultura

    Statua di Icaro

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