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    Calice

    Data: Metà del XV secolo
    Artista: Manifattura veneziana
    Tecnica/Materiale: Argento dorato lavorato a sbalzo, cesello e bulino, traforo ed elementi ottenuti in fusione
    Dimensioni: Alt. 27 cm largh. massima della base 17,5 cm
    Provenienza: Venezia, chiesa di San Paterniano, demolita nel XIX secolo
    Collocazione: Venezia, Basilica di San Marco, Tesoro (inv. 18)
    Edizione: Restituzioni 2004
    Autore scheda in catalogo: Gabriella Delfini Filippi
    Restauro: Corinna Mattiello
    Ente di Tutela: Soprintendenza per i Beni Architettonici, per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico di Venezia e Laguna

    «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà» (Vangelo di Matteo). Un calice di sofferenza, un calice di redenzione.

    Scheda breve

    Il manufatto presenta un piede esalobato con gradino traforato a giorno e le falde decorate da sei tralci di foglie sbalzate. Nei sei campi così ottenuti sono fissate sei placchette in argento inciso in cui figurano il Cristo passo (cioè sofferente), la Vergine e San Giovanni Evangelista, alternati ad altre tre busti di santi non riconoscibili, realizzati a fusione e di qualità inferiore rispetto al resto del calice. Il fusto avvitato si divide in basso in un cuscinetto modellato in forma di loggia e in un nodo esagonale formato da cinque elementi separati sovrapposti, a forma architettonica con nicchie (le cui bifore erano originariamente abbellite da smalti) contenenti figure di sante in argento ed eseguite a fusione, baldacchini con pinnacoli e guglie. La sottocoppa riporta incise raffinate raffigurazioni di cherubini; la coppa è liscia.

     

     

    Il calice è stato attribuito da Steingräber alla bottega veneziana dei Da Sesto e collocato intorno al 1420, in base ai singoli elementi decorativi, come il profilo del piede, la ringhiera a trafori gotici, i motivi architettonici del nodo e i tralci di foglie sbalzate. La tipologia del calice invece richiamerebbe ancora la cultura trecentesca.

     

     

    Il restauro ha proceduto allo smontaggio dei singoli pezzi per consentirne l’accurata pulitura. La lamina di ottone che era stata utilizzata in un precedente restauro per sostituire gli smalti danneggiati all’interno delle nicchie, è stata rimossa e sostituita con un’altra d’argento, incisa a bulino per riproporre la preparazione alla smaltatura delle placchette.

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Durante
    Durante

    Particolari durante il restauro

    Particolare durante il restauro

    Particolare durante il restauro

    Dopo
    Dopo

    Dopo il restauro

    Approfondimenti

    Restituzioni 2004

    Tesori d'arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Vicenza 2004

    Altre opere dell'edizione

    glittica

    Gruppo di quattordici gemme e un vetro dorato

    scultura

    Stele funeraria di Lisandra

    scultura

    Statua di Gigante anguipede

    scultura

    Statua di Gigante anguipede alato

    http://restituzioni.com
    PROGETTO CULTURA
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