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    Baculo pastorale o Pastorale

    Data: Metà del XV – fine del XVI secolo
    Artista: Manifattura veneziana
    Tecnica/Materiale: Argento dorato lavorato a cesello, bulino e traforo
    Dimensioni: Alt. 194 cm
    Provenienza: Ab origine
    Collocazione: Venezia, Basilica di San Marco, Tesoro (inv. 30)
    Edizione: Restituzioni 2004
    Autore scheda in catalogo: Gabriella Delfini Filippi
    Restauro: Corinna Mattiello
    Ente di Tutela: Soprintendenza per i Beni Architettonici, per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico di Venezia e Laguna

    Il vescovo, pastore del gregge dei fedeli, porta l’insegna della sua autorità: un bastone terminante con una voluta a ricciolo, a significare che il compito dell’episcopo è “radunare gli erranti”.

    Scheda breve

    Questo pastorale – il bastone (baculo) che simboleggia la dignità vescovile – è eseguito in argento dorato. Il fusto è a sezione ottogonale. Il nodo, a struttura architettonica, è suddiviso in fasce orizzontali: la parte inferiore è decorata da figure di angeli, al di sopra vi sono otto nicchie contenenti guerrieri con armature e, in alto, altre nicchie con otto figure angolari. La parte terminale superiore ricurva (riccio), a voluta vegetale, contiene una piccola statua raffigurante san Marco con l’aureola e il libro.

     

     

    Il baculo, conservato nel Tesoro di San Marco a Venezia, era in uso dal Primicerio, il canonico con prerogative episcopali a cui il Doge affidava il governo spirituale della chiesa marciana; in seguito, nelle solenni festività, fu utilizzato dai Patriarchi di Venezia.

    L’opera è assegnata a manifattura veneziana. Sulla base di discordanze stilistiche tra i vari componenti, si ipotizzano due fasi nella cronologia: fusto, nodo e statua di san Marco, in stile gotico, sarebbero datati all’inizio del Quattrocento, mentre il riccio, che avrebbe caratteristiche formali del primo Rinascimento, è forse inquadrabile nella prima metà del Cinquecento; il riccio originale del bastone, quindi, sarebbe stato sostituito riutilizzando la statuetta. Secondo un’altra ipotesi, anche il riccio sarebbe da riferire al XV secolo.

     

     

    Il manufatto è stato smontato e pulito. Le lamine che erano state inserite in un precedente restauro sono state rimosse e sostituite con nuove lamine d’argento incise.

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Durante
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    Durante

    Particolare durante il restauro

    Particolare durante il restauro

    Particolare durante il restauro

    Particolare durante il restauro

    Dopo
    Dopo

    Dopo il restauro

    Approfondimenti

    Restituzioni 2004

    Tesori d'arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Vicenza 2004

    Altre opere dell'edizione

    glittica

    Gruppo di quattordici gemme e un vetro dorato

    scultura

    Stele funeraria di Lisandra

    scultura

    Statua di Gigante anguipede

    scultura

    Statua di Gigante anguipede alato

    http://restituzioni.com
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